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Anticorruzione

Il Piano Triennale di prevenzione della corruzione, secondo il disposto dell’articolo 1 della Legge 6 novembre 2012, n. 190, costituisce lo strumento con cui le pubbliche amministrazioni definiscono e comunicano all’Autorità Nazionale Anticorruzione

“la valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici a rischio di corruzione e indicano gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio”.

Il P.T.P.C descrive la strategia di prevenzione del fenomeno corruttivo, individuando le azioni necessarie e capaci di ridurre significativamente il rischio di comportamenti corrotti. Esso, quindi, è frutto di un processo di analisi del fenomeno stesso e di successiva identificazione, attuazione e monitoraggio di un sistema di prevenzione della corruzione.

La trasparenza, quale misura di prevenzione della corruzione, deve essere disciplinata e programmata all’interno di una apposita sezione del PTPCT, nella quale sono organizzati i flussi informativi necessari a garantire l’individuazione/elaborazione, la trasmissione e la pubblicazione dei dati.

Con gli obblighi di pubblicazione, le scuole di ogni ordine e grado, al pari delle altre PP.AA., sono state obbligate a garantire la trasparenza di una serie di informazioni, dati e documenti relativi all’organizzazione, al personale, ad atti ed attività, a fronte del diritto di chiunque di conoscerli, di fruirne gratuitamente e di utilizzarli e riutilizzarli.

Ciò si è tradotto nell’obbligo di pubblicare tali dati nel sito istituzionale, nell’apposita sezione “Amministrazione trasparente”, oltre che nella necessità di confrontarsi con un nuovo soggetto, l’ANAC.

Ora è facile comprendere come le scuole, soprattutto per la loro specificità, ma anche per la mancanza di personale adeguatamente formato, almeno all’inizio, abbiano trovato non poche difficoltà ad applicare le nuove disposizioni di legge.

A dire il vero, alcune di esse erano di difficile comprensione nel mondo della scuola, in considerazione della specificità e peculiarità delle funzioni, nonché della disciplina di settore che caratterizza queste amministrazioni.

Queste difficoltà hanno, di conseguenza, indotto l’Autorità Nazionale Anticorruzione ad  approvare, con Delibera n. 430 del 13 aprile 2016, le “Linee guida sull’applicazione alle istituzioni scolastiche delle disposizioni di cui alla legge 6 novembre 2012, n. 190 e al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33”, poste in consultazione pubblica dal 22 febbraio all’8 marzo 2016.

Nelle linee guida vengono date indicazioni per la predisposizione del PTPC, che deve essere elaborato a livello regionale da parte del Responsabile per la prevenzione della corruzione, individuato nel Dirigente dell’ufficio scolastico regionale.

Il Dirigente scolastico è invece individuato quale Responsabile della trasparenza a livello di istituzione scolastica e predispone il Programma triennale per la trasparenza, sentito il Consiglio di Istituto.

Per supportare l’azione di individuazione dei rischi di corruzione per il comparto scuola, l’ANAC ha individuato alcuni processi che si svolgono nelle istituzioni scolastiche nell’ambito dei quali è più elevato il rischio di corruzione.

Tra questi, citiamo ad esempio:

  1. Iscrizione degli studenti e formazione delle classi;
  2. Assegnazione di docenti alle classi;
  3. Adozione dei libri di testo e scelta dei materiali didattici;
  4. Attribuzione incarichi aggiuntivi ai docenti e al personale ATA;
  5. Valutazione e incentivazione dei docenti;
  6. Erogazione di premialità, borse di studio;
  7. Procedure di acquisizione di beni e servizi.

Il ruolo della Formazione

La legge 190/2012 recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione” attribuisce alla formazione del personale delle pubbliche amministrazioni una grande importanza per prevenire la corruzione.

Infatti, la legge 190 del 2012, all'art. 1, co. 9, lett. b, stabilisce l’obbligo di formazione in materia di anticorruzione, trasparenza e in generale sui temi dell'etica deve essere rivolta innanzitutto ai dipendenti pubblici.

Pertanto, visti gli obblighi di pubblicazione, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado risultano al pari della Pubbliche Amministrazioni e quindi hanno l'obbligo di istituire corsi di formazione in materia etica, legalità e prevenzione della corruzione per tutti i dipendenti.