Formare i docenti al digitale per cambiare la didattica: strumenti e best practice
Affrontare la sfida della digitalizzazione nell’ambito didattico non è un compito da poco: richiede una visione strategica che sappia cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia, senza perdere di vista l’obiettivo fondamentale dell’insegnamento.
L’integrazione della tecnologia nella didattica si presenta come una leva potente per rinnovare i metodi d’insegnamento e favorire l’apprendimento, purché guidata da esempi concreti di buone pratiche. Guardando al futuro, l’intelligenza artificiale si profila come uno strumento promettente a sostegno dei docenti, capace di offrire nuove prospettive per ripensare l’approccio all’insegnamento in chiave digitale.
Il ruolo del PNRR nel promuovere l’innovazione nella didattica
L’assegnazione di ingenti risorse pubbliche per la digitalizzazione dell’istruzione ha aperto a nuovi scenari educativi difficilmente immaginabili fino a pochi anni fa. In particolare, la linea 3.2 “Scuola 4.0 – Scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori” del PNRR sta svolgendo un ruolo chiave nell’abilitare un approccio digitale alla didattica.
L’obiettivo è quello di trasformare le classiche aule scolastiche in ambienti di apprendimento innovativi e potenziare i laboratori grazie a tecnologie all’avanguardia. Tra le cattedre e i banchi scolastici iniziano a diffondersi schermi interattivi, visori per la realtà aumentata o virtuale, robot e piattaforme abilitate da sistemi di intelligenza artificiale. L’aula si fonde con nuovi strumenti digitali.
Tuttavia, le sole risorse non bastano ad attuare una trasformazione che, prima di tutto, deve essere di stampo culturale. La tecnologia è solo uno strumento. Per abilitare una vera trasformazione della didattica, il digitale deve essere accompagnato da un cambiamento nelle metodologie di insegnamento e apprendimento. Un modo diverso di insegnare.
Formazione dei docenti: la sfida della digitalizzazione
Ma gli insegnanti sono pronti per questa trasformazione? Dalla ricerca dell’Osservatorio EdTech del Politecnico di Milano emerge che le principali barriere per una nuova didattica sono le limitate competenze digitali dei docenti (50%) e la loro scarsa predisposizione a utilizzare la tecnologia (36%). Per il 59% delle scuole coinvolte nell’indagine, almeno la metà dei docenti non si sente a proprio agio nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Eppure, il 90% degli istituti ha già attivato percorsi di formazione ai docenti per l’utilizzo degli strumenti digitali a disposizione della scuola. Questo è il segnale di come oggi la formazione del personale scolastico sia poco efficace.
Scuola Futura: la nuova piattaforma per la formazione dei docenti
Per migliorare la situazione attuale su questo fronte, recentemente è stata introdotta la piattaforma Scuola Futura, che funge da punto di raccolta di tutti i corsi offerti dalle scuole promosse a poli formativi nell’ambito dell’investimento 2.1 “Didattica digitale integrata e formazione alla transizione digitale per il personale scolastico” della Missione 4 – Componente 1 del PNRR.
Senza dubbio la possibilità di disporre di un’unica piattaforma in cui sistematizzare le informazioni sulle opportunità formative disponibili rappresenta un passo in avanti, ma sarà abbastanza per rendere più efficace la formazione dei docenti?
Appare urgente, in questa direzione, che il Ministero dell’Istruzione e del Merito (anche attraverso il nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale) fornisca suggerimenti metodologici ed operativi alle istituzioni scolastiche. Il rischio è quello di sprecare un’importante occasione per innovare veramente la didattica.
I benefici dell’integrazione della tecnologia nella didattica
I benefici per chi ha già affrontato con successo questa trasformazione sono già visibili. Secondo i dati dell’Osservatorio tra i principali spiccano un maggior coinvolgimento degli studenti e una maggiore inclusione di ragazzi più introversi e/o con bisogni particolari. Da segnalare anche, tra i benefici, la personalizzazione del percorso didattico, nonché la flessibilità nell’erogazione della formazione. Un’interessante tendenza, inoltre, si sta delineando nell’organizzazione delle aule all’interno degli istituti scolastici italiani. Ciò che emerge è che sono sempre meno le aule fisse assegnate a ciascuna classe per l’intero anno scolastico, mentre si sta andando verso un modello ibrido, in cui le aule vengono dedicate ad alcune discipline specifiche. Le più comuni sono: Informatica, Robotica e automazione e Modellazione e stampa 3D.
Sperimentare nuove modalità di insegnamento: le best practice
Per ripensare alla didattica in chiave digitale è quindi necessario non solo adottare nuovi strumenti, ma sperimentare nuove modalità di insegnamento. Di seguito qualche buona pratica monitorata dall’Osservatorio nell’ultimo anno.
Istituto comprensivo Amerigo Vespucci I
L’Istituto Comprensivo Amerigo Vespucci I ha portato avanti due progettualità in particolare negli ultimi due anni con l’obiettivo di rendere l’esperienza formativa più inclusiva. Il primo progetto è nato da un’esigenza specifica all’interno di una classe quinta della scuola primaria, caratterizzata da un elevato numero di alunni non italofoni, che ha richiesto un’alternativa alle tradizionali lezioni frontali. Gli studenti hanno affrontato l’apprendimento delle aree dei poligoni attraverso progetti di gruppo, il cui output finale era la realizzazione e il montaggio di un video con la tecnica stop-motion, grazie all’impiego di un dispositivo digitale realizzato e sperimentato da INDIRE. Il progetto è stato trasversale alle varie discipline per abbattere le barriere linguistiche e favorire l’apprendimento. Il secondo progetto, sviluppato in una classe prima, ha presentato una sfida aggiuntiva in quanto uno degli alunni della classe soffre di un disturbo dello spettro autistico molto accentuato. Per affrontare questa situazione si è reso necessario l’utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa, implementando di conseguenza la progettazione didattica rivolta all’intero gruppo classe. Sempre tramite un approccio multimediale e multidisciplinare, i ragazzi sono stati chiamati a creare una storia e comunicarla attraverso i simboli della CAA, immagini simili a pittogrammi, che hanno permesso di rendere più inclusivo il processo di apprendimento e conseguire abilità e conoscenze utili al raggiungimento delle competenze descritte all’interno delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo.
Istituto Comprensivo Modena 3
Le progettualità dell’I.C. Modena 3 sono partite dall’organizzazione degli spazi, abbracciando la didattica per ambienti di apprendimento (DADA) e creando dei dipartimenti per ogni disciplina all’interno dell’edificio. Inoltre, anche l’organizzazione oraria delle lezioni ha delle particolarità, in quanto le ore pomeridiane, distribuite su due rientri ogni settimana, vengono utilizzate per un tutoraggio di competenze sociali, invitando anche all’occorrenza esperti esterni che possano portare il loro contributo agli studenti. Riguardo alla tecnologia, essa gioca un ruolo importante all’interno della didattica. Innanzitutto, ogni alunno possiede un chromebook o tablet, di sua proprietà o rilasciati in comodato d’uso dalla scuola.
Questa tecnologia funge da base anche dei percorsi multidisciplinari promossi dall’istituto, denominati STEAM’s sisters, a cui partecipano tutti gli alunni dell’istituto per sviluppare competenze olistiche, che comprendono non solo l’utilizzo delle tecnologie ma la loro applicazione didattica. Questo a dimostrazione del fatto che la tecnologia deve essere inserita nei percorsi curriculari e non possa essere considerata come solo una disciplina a sé stante. Infine, un’ulteriore tema chiave della proposta di valore dell’I.C. Modena 3 è la modalità attraverso cui viene erogata la valutazione agli studenti. La scuola, infatti, dedica molta importanza alla valutazione narrativa e si impegna nello scrivere una valutazione qualitativa sotto forma di lettera, tanto da essere spesso definita “la scuola che scrive le lettere agli alunni”.
Fonte: Agenda Digitale